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Ancora ipo

Testimonianza di Michele, compagno di Vincenza

Per sentire il punto di visto di un compagno di un paziente ipo, ecco la testimonianza di Michele,  compagno di Vincenza.

Da quando ho conosciuto la mia compagna ho iniziato a scoprire le problematiche legate alla tiroide e le rispettive sintomatologie non solo attraverso i suoi racconti ma soprattutto attraverso le sue reazioni fisiche, emotive ed altro ancora. Così, indirettamente, mi sono inoltrato in un mondo che prima non sapevo nemmeno cosa fosse e la mia prima domanda fu: “Come è possibile che una pillola, ingerita tutti i giorni per tutta la vita, possa interamente risolvere o sostituire delle funzioni nel nostro organismo?”.

Dal punto di vista fisico la stanchezza ha sempre predominato, ma ovviamente il tutto si rifletteva sullo stato emotivo, i classici sbalzi di umore erano più che inevitabili. Ma la cosa ancora più strana si incentrava sulle continue tachicardie, stati d’ansia fino ad arrivare all’insonnia.

Ho seguito Vincenza in tutte le sue visite per scoprire quale fosse il vero problema, partendo da quello tiroideo non ricordo nemmeno più io quanti endocrinologi ho conosciuto. Tutti con la stessa formula matematica “Eutirox” con rispettivo numero affiancato. Ma nessuno alzava lo sguardo da quel foglio bianco con in alto a sinistra il timbro ” Dott……”. Magari, in aggiunta, un saluto finale con un bel ”si prenda una vacanza!”, “Forse è un po’ ansiosa?”, “Per l’ansia le prescrivo…”. Così siamo andati oltre cercando il cosiddetto tassello mancante con altri specialisti, ma il problema era alla fonte, forse quella pillolina piccola piccola non andava proprio bene, ma esiste solo quella formula magica? Di giorno, di notte vedevo Vincenza documentarsi a più non posso perché voleva cambiare e sapeva che poteva. Ho continuato a seguire il suo sogno “Stare bene” così con il mio sostegno, la mia forza l’ho spronata ancora di più, convinto che prima o poi avremmo insieme trovato una soluzione. In pochissimo tempo abbiamo scoperto un’altra cura (la secca), un nuovo mondo che va oltre a quello che alcuni medici vogliono farti credere perché forse in molti casi il paziente cede alla loro supremazia. Giorno dopo giorno vedo in lei miglioramenti, per lungo periodo non riusciva a far nulla, stava male e dovevo occuparmi di persona di molte cose, compresi gli impegni di casa, fare la spesa, cucinare.. lei dovette lasciare anche il lavoro. In poco tempo abbiamo ripreso a vivere una vita normale, ci siamo trasferiti all’estero e questo ha comportato molti impegni, ma con piacere e meraviglia la mia compagna sta ritornando ad essere la persona che avevo conosciuto. Ha più energia, voglia di fare, non ha più’ insonnia ed è anche più serena..

Con questa cura, il suo regime alimentare è cambiato, anch’io mi sono unito a questa nuova alimentazione sentendomi decisamente meglio, mi è stato d’insegnamento perché ho capito l’importanza del mangiar sano, evitare alcuni cibi, per ottenere una miglior qualità di vita.

Per ciò che riguarda la mia esperienza di compagno di vita di Vincenza consiglio vivamente di documentarsi e di non fermarsi alla prima soluzione data, di avere molta pazienza verso la persona che si ama, anche se è stato duro in certi momenti non ho mai smesso di guardarla negli occhi e abbracciarla forte, più di quanto avrei fatto in situazioni normali, e di crederla, perché purtroppo non è immaginario quello che si vive con disturbi della tiroide come in realtà ci hanno voluto far credere molti medici. Solo credendo insieme si possono superare le difficoltà. Inoltre questa mia esperienza indiretta mi ha insegnato tante cose: ampliare le conoscenze, essere più forte, ma soprattutto ascoltare gli altri.

 

foto samen